Tra le patologie che il cane e il gatto possono sperimentare nella loro vita, particolarmente delicata è la congiuntivite: di sintomi, cause e di cosa fare ne parliamo con il dottor Marco Bergonzoni, Medico veterinario specializzato in oculistica della clinica veterinaria Ca’ Zampa di Pianoro.
Che cos’è la congiuntivite?
La congiuntivite è fondamentalmente una infiammazione del tessuto che riveste internamente le palpebre (superiore e inferiore) e la terza palpebra, che nell’uomo non esiste. Tutte e tre le palpebre sono rivestite da una mucosa che si chiama congiuntiva. Questa patologia può essere da lieve a moderata a molto grave: ci sono delle forme acute, delle forme subacute e forme che poi cronicizzano per vari motivi. Può essere una componente infiammatoria temporanea ma anche persistente.
Da che cosa può essere provocata la congiuntivite?
Sono diverse le cause della congiuntivite se parliamo di cane o gatto. In primis possiamo trovarci di fronte ad anomalie palpebrali: può succedere che un animale nasca con delle malformazioni o durante il suo sviluppo la palpebra non lavori bene.
Potrebbe essere leggermente arricciata verso l’interno o verso l’esterno e queste anomalie palpebrali possono determinare a loro volta una patologia infiammatoria della mucosa che c’è un po’ più internamente.
Altre anomalie sono legate ad un malfunzionamento delle ghiandole lacrimali: se un animale produce poche lacrime è ovvio che quell’occhio sarà più secco del normale e chi avrà il primo danno sarà non solo la cornea ma anche la congiuntiva in quanto è una mucosa che deve restare perennemente umettata. Il fatto di essere secca chiaramente fa perdere molte delle sue funzionalità.
Dopodiché una congiuntivite può avere una natura traumatica o infettiva, oppure è legata a punture di insetto che danno un gonfiore momentaneo della palpebra.
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Ci sono alcune cause comuni tra cane e gatto, altre che invece sono un po’ più specifiche della specie: per esempio i cani molto spesso hanno anche congiuntiviti allergiche che poi nel tempo possono anche evolvere in forme immunomediate o autoimmuni; nel gatto sono invece molto frequenti le forme infettive.
Come possiamo eseguire i lavaggi dell’occhio?
L’occhio è una struttura molto delicata partendo dalle palpebre andando verso l’interno, quindi si sconsigliano le garze perché – per quanto delicate – grattano. Meglio, per la detersione dell’occhio, il cotone idrofilo e ci sono in commercio dei prodotti apposta per il lavaggio esterno, intendendo con esso l’angolo interno dell’occhio o le palpebre. La camomilla serve a poco e non ha grandi effetti lenitivi.
Invece ben più delicato è il lavaggio della parte più interna dell’occhio: se l’occhio è particolarmente imbrattato di materiale patologico, per togliere il bio-film che si forma, il veterinario può consigliare un lavaggio congiuntivale. In questo caso, l’acqua non serve e vanno seguite tutte le indicazioni dell’esperto sulle modalità di esecuzione. La detersione interna andrebbe fatta almeno all’inizio con la supervisione di un professionista che verifichi che ogni operazione di pulizia sia fatta in modo congruo al fine di evitare potenziali danni.
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