Siamo davvero sicuri di essere a conoscenza di tutti i diritti, ma anche dei doveri previsti dalla legge nei confronti del proprietario di cane? L’educatore cinofilo Paolo Bosatra ci aiuta ad orientarci meglio nella normativa vigente.

Quali sono i doveri che un proprietario di un cane ha?

«Alcuni dei doveri e degli obblighi di un proprietario di cani sono regolamentati dalla legislazione italiana, che non solo disciplina a livello nazionale le sanzioni relative al maltrattamento degli animali o all’abbandono; ma definisce anche quali sono gli obblighi di un proprietario, la tipologia di guinzaglio, l’utilizzo della museruola, l’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina.

Tra le indicazioni a livello nazionale troviamo quella che impone l’obbligo del guinzaglio ogni volta che portiamo il cane a passeggio. Solo all’interno di appositi spazi, ovvero le aree cani, questi possono essere liberati. L’obbligo del guinzaglio vale anche quando lo portiamo a fare una passeggiata in montagna o in campagna. Violare questo comportamento può portare ad una sanzione pecuniaria.

Le legge dice anche che il guinzaglio non deve avere una lunghezza superiore al metro e mezzo e obbliga i proprietari a raccogliere le deiezioni del proprio amico a 4 zampe, oltre ad avere sempre una museruola a portata di mano. Questi sono i punti fondamentali, che un proprietario deve conoscere.

La legge introduce anche il concetto di proprietà responsabile: il proprietario di cane diventa, appunto, responsabile di tutte le azioni del pet. Questo comporta che, ad esempio, il cane deve essere sempre condotto da una persona di corporatura adeguata alle sue dimensioni, ovvero un soggetto di 50 o 60 kg (ad esempio un cane corso adulto) non può essere portato a spasso da una persona di corporatura esile o molto minuta.»

Perché la legge sottolinea anche aspetti come questo?

«Perché il proprietario è a tutti gli effetti responsabile delle azioni del proprio cane e quindi deve essere in grado di gestirlo in tutte le situazioni.

Altre disposizioni di questa normativa?

Una su tutte è l’introduzione dei patentini per proprietari di cani. Sono corsi al momento obbligatori solo nel caso in cui il nostro amico con la coda abbia causato qualche danno, un incidente. Ed è il grande limite di questo provvedimento, perché così facendo lo si rende automaticamente inadatto: è un po’ come, parafrasando il famoso detto, chiudere la stalla quando i buoi sono scappati. Questi corsi possono essere seguiti da tutti i proprietari di cani, ma vengono organizzati raramente. In un paese dove la cultura cinofila di base è ancora decisamente bassa e dove si demanda a Google di svelare il “perché il mio cane fa così”, trovo che sarebbe giusto inserire l’obbligo di questo patentino per tutti coloro che stanno pensando di prendere un cane. Si tratta di semplice ma completo percorso formativo per i proprietari che ne insegna la corretta gestione .»

C’è la legge nazionale, ma ci sono anche dei regolamenti regionali: è corretto?

«Sì, ci sono regolamenti regionali e comunali, che garantiscono un ulteriore benessere del cane. Ad esempio la Regione Lombardia vieta di tenere il cane alla catena. Il regolamento comunale di Bergamo addirittura vieta su tutto il territorio comunale l’utilizzo del collare a strozzo.»

E per quanto riguarda la museruola: cosa fa un buon proprietario di cane?

«Come ho detto prima, la legge nazionale dice che la museruola deve essere sempre tenuta a portata di mano. Questo vuol dire che indipendentemente dalla tipologia di cane che abbiamo, quando lo portiamo a spasso la dobbiamo avere sempre con noi. Museruola che deve essere fatta indossare al cane nel caso in cui ad esempio ci troviamo a prendere un mezzo pubblico. Tale obbligo può essere inoltre disposto dalle autorità sanitarie veterinarie in caso di cane “morsicatore” che abbia causato incidenti.»

Esistono diverse tipologie di museruole. Qual è la più indicata per il nostro amico a quattro zampe?

«Noi educatori sconsigliamo sempre di utilizzare una museruola in nylon, che va a tutti gli effetti a serrare la bocca del cane. Va bene se viene utilizzata dal veterinario per un breve lasso di tempo, ma è sconsigliata se la si deve lasciare per un periodo più prolungato, per diversi motivi. Innanzitutto il cane a differenza dell’uomo, espelle il proprio calore corporeo non attraverso la sudorazione della pelle ma attraverso la bocca. Una museruola che lo costringe a tenere il muso serrato, non gli consentirà quindi di ansimare e quindi espellere il calore in eccesso. Non potrà bere, mangiare, abbaiare.. È una costrizione forte, che può essere anche lesiva per la sua salute.

Per questo noi educatori consigliamo la classica museruola, quella fatta ‘a cestino’. Questa tipologia consente al cane di avere dei movimenti: può bere, può ansimare.

Oggi esistono in commercio anche museruole realizzate in silicone oppure in gomma dura, con delle maglie larghe che consentono al cane addirittura di mangiare. Sono museruole che consento al cane un maggior comfort, impedendogli al tempo stesso di poter mordere. Il silicone inoltre essendo più morbido rispetto alla consueta plastica, non crea problemi sul muso del cane.»

Cosa accade quando il nostro cane crea un danno, magari mordendo una persona?

«Quando un cane crea un danno, che sia mordere una persona, rompere un oggetto, o causare un incidente (ad esempio dopo che è scappato dal guinzaglio o peggio ancora perché era libero), il proprietario ne è sempre responsabile, con tutte le conseguenze del caso. Nei casi lievi spesso può essere trovato un accordo privato, ma quando il danno è maggiore come un morso che costringe la vittima a recarsi al pronto soccorso, scattano tutti gli accertamenti di pubblica sicurezza e sanitari.

Quello che molti proprietari ignorano però, è che è possibile stipulare un’assicurazione a responsabilità civile. Assicurazione che, a mio parere, dovrebbe essere obbligatoria.

Se il mio cane ed esempio rompe gli occhiali o strappa gli abiti di una persona, l’assicurazione potrà coprire i danni. Se il mio cane crea un danno fisico rilevante, ad esempio mordendo una persona, che si rivolge al pronto soccorso, in quel caso verrà fatta in automatico una denuncia nei confronti del proprietario, verrà aperta una segnalazione nei confronti del cane e verrà attivato il servizio sanitario veterinario locale che attiverà l’iter di controllo e verifica delle condizioni del cane. Il servizio sanitario, prenderà a sua discrezione provvedimenti sia nei confronti dell’animale che del proprietario. Come la ‘quarantena’, ovvero una settimana dieci giorni in cui il cane potrà sarà obbligato ad uscire con la museruola; o l’obbligo per il proprietario di seguire il corso per il patentino di cui abbiamo parlato all’inizio.»

Quando ci può essere il sequestro dellanimale?

«Un cane può essere tolto al proprietario se, dopo incidenti di una certa gravità, viene riscontrata dalle autorità competenti la concreta pericolosità dell’animale stesso, ma può essere fatto anche per l’incapacità del proprietario a gestirlo correttamente. Ma sono situazioni assolutamente estreme.

Però tengo a sottolineare un aspetto: gli incidenti per cui il padrone può essere ritenuto responsabile, non sono soltanto quelli legati ad eventuali comportamenti aggressivi da parte del cane. Non pensiate che un chihuahua non possa causare incedenti. Se questo per qualsiasi motivo scappa, perché ad esempio non è al guinzaglio, e fa cadere un ciclista oppure provoca un incidente perché un motorino ha cercato di evitarlo, verrà sempre ritenuto responsabile il proprietario.»

Quali altri obblighi ha un proprietario di un cane?

«Innanzitutto ha l’obbligo della sua iscrizione all’anagrafe canina. Se scegliamo di prendere il nostro amico a quattro zampe da un allevatore, sappiate che sarà lui a iscriverlo a tale registro, perché deve farlo appena nasce. Ma l’iscrizione vale per tutti i cani, non solo per quelli di razza. Anche se troviamo un cane randagio e decidiamo di prenderlo con noi dovremo come prima cosa fare questa iscrizione. Dopodiché ha l’obbligo morale di prendersi cura ogni giorno di lui, nutrendolo adeguatamente, fornendogli un riparo confortevole e garantendo il suo benessere, anche psicologico, evitandogli una vita fatta di privazioni di ogni genere.»

A cura di Paolo Bosatra

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