Matteo De Cristofaro, medico veterinario e direttore sanitario della Clinica Ca’Zampa Genova, ci parla oggi dell’importanza di avere con sé un kit di primo soccorso e come gestire possibili traumi del cane


Quali sono gli elementi per un perfetto kit di pronto soccorso che ogni proprietario di cane dovrebbe avere con se?


«Il primo strumento che riterrei utile per gestire eventuali situazioni critiche è l’autocontrollo. Senza autocontrollo e sangue freddo non si possono gestire eventuali problemi. Problemi che possono verificarsi durante un’escursione, durante una battuta di caccia nell’area cani e in tutte quelle situazioni che normalmente possono nascondere qualche insidia. Un altro strumento prima di vedere quali sono gli elementi di un vero e proprio kit di pronto soccorso, è il numero del veterinario. Avere il numero veterinario sempre con se ci aiuta in quanto solo lui potrà guidarci nell’utilizzo di questi strumenti e capire se la situazione può essere gestita dal proprietario o richieda un intervento veterinario presso una struttura. Detto questo vi citerò alcuni strumenti che possono essere utili in un kit di pronto soccorso. Iniziamo dal disinfettante, quindi un betadine va benissimo perché ha un ottimo potere battericida; della soluzione fisiologica per pulire, disinfettare tagli, escoriazioni, ferite e via dicendo. Del cotone e delle garze sterili da applicare successivamente e dei cerotti o delle bende elastiche.

Kit di pronto soccorso: cosa non può mancare?

Le forbici a punta smussa ad esempio per tagliare il pelo, magari per rendere sgombra da questo l’area dell’eventuale ferita. L’acqua ossigenata invece è utile per far vomitare il cane nel caso in cui abbia ingerito un elemento tossico. Chiaramente va somministrata non oltre le 2 ore dall’ingestione del tossico e tenendo presente però che se ne viene ingerito uno corrosivo irritante, l’esofago del cane sarà sottoposto ad una doppia irritazione e quindi potrebbe esserci un doppio danno. Quindi attenzione a quale tipo di tossico può essere stato ingerito e attenzione al dosaggio dell’acqua ossigenata. Questo varia in base al peso del cane, possiamo dire che all’incirca si utilizza 1 ml ogni due kg di peso corporeo nel nostro amico a quattro zampe. Ma ovviamente il mio consiglio è quello di chiedere indicazioni al veterinario prima di proceder con la somministrazione di questa soluzione.

In un kit di pronto soccorso è utile avere dei guanti in lattice, ad esempio e banalmente anche del ghiaccio secco. In estate sono frequenti i colpi di calore e questo può essere utile per abbassare repentinamente la temperatura. Infine anche delle siringhe, di qualunque tipo, per la somministrazione dei farmaci ovviamente sotto diretta prescrizione del medico veterinario. Questo può essere un buon inizio per un kit di pronto soccorso.»

Ci sono dei traumi a cui il cane è più soggetto?

«Direi che dipende molto dalla dalla zona in cui vive il cane. Chiaramente cani che vivono in aree urbane avranno dei traumi differenti tendenzialmente da cani che vivono in aree rurali. Ad esempio in città i più frequenti sono gli incidenti automobilistici o le ferite da morso dopo la colluttazione con un altro cane. Negli incidenti cosa assi cosa avviene? Generalmente avviene un classico politrauma, cioè il paziente viene colpito in più punti riportando traumi in più punti dell’organismo che spesso coinvolgono testa, torace, addome, colonna, scheletro. Per quanto riguarda invece le ferite da morso, avremo delle ferite lacero-contuse sul corpo e/o addirittura delle lesioni spinali. Questo può verificarsi soprattutto quando un cane grande azzanna un cane piccolino. In campagna invece, saranno più traumi da caduta derivanti dalla corsa, dallo sport da gioco all’aria aperta; quindi distorsioni, fratture, lussazioni articolari oppure anche traumi derivanti dall’attività venatoria. Questo è un altro grande capitolo. Si tratta di tutti quei traumi che avvengono durante la caccia, come le ferite date da un cinghiale che sono spesso estremamente importanti e necessitano quasi sempre di intervento veterinario

La coda è una parte del corpo del cane molto delicata. Può rompersi facilmente? E come possiamo capirlo?

«Assolutamente sì. La coda è molto importante perché esprime le emozioni del nostro cane il suo stato d’animo. E chiaramente è facile che urti, mobili, spigoli o qualunque cosa, anche banalmente presente in casa. Quindi si possono verificare delle fratture delle vertebre. Diciamo che la coda è composta da vertebre, da muscoli, da nervi e da vasi. Tendenzialmente, se c’è una rottura si rompono le vertebre o si lussano, cioè si staccano due o più vertebre. E come ce ne accorgiamo? Innanzitutto il cane ha dolore, non muove la coda, è riluttante a muoverla e ha dolore quando noi lo accarezziamo, quando la muoviamo anche per gioco. Può avere una tumefazione sul punto in cui si è rotta, un gonfiore e sicuramente rimane, diciamo morbida verso il basso. Ci sono casi particolari di rottura di coda nella parte anteriore, nella parte più vicina al bacino, in cui può essere compromessa anche la minzione, ma sono casi molto particolari, molto più gravi del normale. Bisogna dire però, che la sintomatologia della coda rotta o fratturata è simile anche ad altre situazioni in cui non lo è. Ad esempio esiste una sindrome chiamata sindrome della coda fredda, che avviene quando il cane, ad esempio nuoto in acqua fredda, fa tanta attività sportiva, magari in inverno, in cui c’è un infiammazione della coda che mima una coda rotta perché la coda viene mantenuta bassa. Non si muovono, hanno dolore, ma in realtà questa è una condizione autolimitante che scompare nell’arco di qualche giorno.»

Protesi per cani: esistono, quando vengono applicate?

«Questo argomento è veramente ampio. Si le protesi per cani esistono. Innanzitutto cos’è una protesi? La protesi è un elemento artificiale, è un sostituto artificiale di un arto che viene a mancare parzialmente o totalmente per un qualsivoglia motivo. Quali sono i motivi principali per cui si rende necessario un impianto protesico? Nel cane generalmente avviene per condizioni di artrosi debilitante, artrosi grave che diventa ingestibile, trattamento conservativo, patologie neoplastiche. Tutte le amputazioni, purtroppo parziali o totali, possono richiedere un intervento protesico. Infezioni intrattabili e deformità scheletriche congenite o in seguito a traumi Queste sono le principali condizioni per cui si rende necessario o quantomeno consigliato l’impianto di una protesi. C’è da dire che il cane, in caso di amputazione, tollera abbastanza bene la natura a tre zampe, ma chiaramente un conto e tollerarla un conto è conviverci bene, un conto aiutarlo a vivere meglio. L’impianto protesico aumenta la qualità di vita del nostro amico con la coda. Le protesi poi si dividono in protesi interne all’organismo impiantate a livello chirurgico e protesi esterne che vengono applicate sul moncone osseo. Ma qua si entra in un mondo veramente ampio e vario; però diciamo che le protesi per cani ci sono, sono arrivate in veterinaria e aiutano molto a migliorare la qualità di vita del paziente

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