Con la dottoressa Gabriella Berini, medico veterinario della clinica Ca’ Zampa Brugherio oggi parliamo di come aiutare un gatto anziano, dei suoi speciali bisogni e delle malattie che insorgono con l’avanzare dell’età
Quando un gatto viene considerato anziano?
«I nostri amici felini possono essere considerati senior, ovvero anziani intorno ai 7-8 anni d’età.»
Quali sono le patologie più frequenti a cui va incontro un gatto anziano?
«Ci sono svariate patologie che possono affliggere i nostri pet in tutte le fasce d’età ma che possono più facilmente colpire il gatto anziano.
Prima fra tutte vi è l’insufficienza renale cronica che si registra in un’elevata percentuale di gatti senior. Consiste in una graduale ed irreversibile perdita di funzionalità del rene e che inizialmente può non presentare sintomi evidenti ma che a lungo andare esita in segni clinici come aumento della sete, maggiore frequenza della minzione, pelo opaco e scadente e dimagrimento. Si tratta di segni clinici aspecifici che possono anche manifestarsi, unitamente ad altri, come l’aumento della fame e dimagrimento, in corso di un’altra patologia ricorrente nei nostri gatti e che è il diabete mellito. Consiste in una costante elevata concentrazione di glucosio nel sangue a causa di un’incapacità del pancreas di secernere insulina o di altri tessuti ad utilizzarla e che, se non diagnosticata e conseguentemente trattata, può risultare fatale. Il diabete colpisce prevalentemente gatti maschi indoor ed il fattore predisponente è il sovrappeso.
Stessi sintomi aspecifici che possono riguardare un’altra patologia ricorrente quale l’ipertiroidismo caratterizzata da un aumento della concentrazione degli ormoni tiroidei in circolo. I noduli tiroidei sono spesso bilaterali e se non la patologia non viene trattata continuano a crescere. Spesso i gatti manifestano anche una concomitante iperattività.
Gatto anziano: attenzione alle articolazioni
Cambiamenti comportamentali possono anche manifestarsi in corso di artrosi/artrite nel gatto anziano dovuta a dolori articolari con segni clinici talora non sempre evidentio, quali riluttanza al movimento ed al gioco, abbattimento, alterazione delle proprie abitudini di vita. Questa patologia è molto subdola e di difficile diagnosi ma si registra in un’elevatissima percentuale di gatti sopra i 12 anni.
Ancora non dimentichiamoci delle patologie oncologiche. Il tumore più frequente nei nostri felini è il linfoma che si caratterizza per la proliferazione di cellule linfoidi maligne a carico dei linfonodi e di altri organi. Da non sottovalutare, infine le patologie dentali e non da ultimo la degenerazione cognitiva.»
Come possiamo capire se ha problemi cognitivi? Quali sono i segnali?
«Come qualsiasi altro organo anche il cervello può andare incontro ad invecchiamento. La degenerazione cognitiva è una patologia che la medicina felina sta progressivamente attenzionando. I nostri felini che ne sono affetti possono manifestare confusione e disorientamento, vagare senza meta, minzione inappropriata fuori dalla lettiera, scarso interesse per il cibo o per l’interazione con i proprietari o gli altri gatti conviventi. Si possono manifestare alterazioni del ciclo sonno veglia e vocalizzi soprattutto nelle ore notturne.»
Come possiamo prenderci cura di lui quali sono le sue nuove necessità?
«Come avrete potuto notare, esistono una serie di segni clinici aspecifici che possono ricondurre ad una varietà di patologie geriatriche e che vanno diagnosticate il prima possibile al fine di poter impostare un’adeguata terapia e garantire al nostro felino un proseguo di vita ottimale. È importante comprendere che i nostri amici felini possono non stare semplicemente invecchiando ma che potrebbero essere affetti da qualche malattia. Visite periodiche dal veterinario ed accertamenti diagnostici sono essenziali in tutto l’arco della sua vita e lo sono maggiormente in età avanzata.»
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