L’anagrafe canina e felina è un sistema fondamentale per registrare e monitorare i dati anagrafici e sanitari degli animali domestici. Questo sistema si basa sull’inserimento di un microchip sottocutaneo: un dispositivo di dimensioni ridotte, lungo 11 millimetri e con un diametro di 2 millimetri. Il microchip è rivestito di un materiale biocompatibile e viene iniettato sotto la pelle dell’animale, solitamente nella zona del collo o della spalla, utilizzando una siringa sterile monouso. All’interno del microchip è contenuto un codice numerico univoco che consente di identificare in modo certo l’animale.
In Italia, l’iscrizione all’anagrafe canina è obbligatoria per legge. Secondo la normativa, ogni cane deve essere registrato nell’anagrafe canina regionale entro 60 giorni dalla nascita o entro 10 giorni dall’acquisizione. Questa obbligatorietà è sancita dalla legge n. 281 del 1991, che stabilisce le linee guida nazionali, a cui si affiancano le leggi regionali che regolano le modalità operative specifiche e dettagliate per l’iscrizione e la gestione dei dati.
Per quanto riguarda i gatti, l’iscrizione all’anagrafe felina non è obbligatoria a livello nazionale. Tuttavia, alcune regioni o comuni possono introdurre l’obbligo di registrazione per i felini. Anche in assenza di un obbligo legale, l’iscrizione dei gatti all’anagrafe è fortemente consigliata. Registrare i gatti nel sistema anagrafico facilita notevolmente il loro recupero in caso di smarrimento, permettendo ai proprietari di essere rintracciati più facilmente e garantendo così maggiore sicurezza e protezione per l’animale.
L’anagrafe canina e felina non solo agevola la gestione e il controllo degli animali domestici, ma rappresenta anche un importante strumento per la tutela degli animali e per la prevenzione dell’abbandono. Grazie alla registrazione, infatti, è possibile tracciare la proprietà degli animali, favorire il loro ritrovamento e responsabilizzare i proprietari. Inoltre, questa pratica permette una migliore gestione delle emergenze sanitarie, facilitando il monitoraggio di eventuali focolai di malattie trasmissibili tra gli animali.
È sempre preferibile consultare le normative locali o chiedere al proprio veterinario di fiducia.